«Immaginate di essere in riva al mare in una giornata di sole di primavera e di socchiudere gli occhi fino a lasciare appena un piccolo spiraglio per guardare i riflessi del sole sulla superficie dell'acqua mossa dal vento. Potrete vedere centinaia, migliaia di piccole "stelline", che sembrano esplodere in un guizzo di gioia a ogni istante, per poi ricrearsi in quello successivo. Forse poi, spostando lo sguardo dalla superficie del mare al cielo, soprattutto se c'è vento, potrete cogliere qualcosa di simile anche nell'aria: come piccoli lampi di luce che riempiono il cielo azzurro. Immaginate di chiudere gli occhi e di restare in ascolto, dopo esservi calmati e concentrati portando la vostra attenzione al respiro; potrete forse allora, a un certo punto, avere la sensazione che tutto l'ambiente attorno a voi continui a essere permeato di quel vibrare e pulsare. E, se rimarrete a occhi chiusi abbastanza a lungo, potrete forse percepire come se anche il vostro corpo, perdendo in parte la solidità e la forma che siamo soliti attribuirgli, partecipasse a questa sorta di danza dell'Universo che ci circonda.
Ecco che allora i nostri confini con il mondo esterno divengono meno certi, o forse si dissolvono del tutto. Finché possiamo giungere a non percepirci più come entità distinte dall'ambiente che ci circonda e tutto prende a pulsare, frizzare e danzare. C'è danza senza nessun danzatore.
Questo è sperimentare in modo diretto e concreto ciò che i cinesi antichi hanno chiamato Qi.»
F. Bottalo - R. Brotzu, Fondamenti di medicina tradizionale cinese
Come si intuisce da questa meravigliosa descrizione, è difficile dare una definizione esatta, in termini occidentali e razionali, di cosa sia il Qi (pronunciato "ci" nella sua forma più antica). In maniera del tutto approssimativa, possiamo però dire che, nella cultura cinese, rappresenta l’energia o il "soffio vitale" che permea il cosmo intero e che si manifesta in tutti gli esseri viventi. Il sole che brilla, le onde del mare che si infrangono sugli scogli, il vento che soffia, i petali di un fiore che si aprono, sono tutte manifestazioni del Qi della natura, esattamente come lo è l'uomo. Così, secondo l'antica medicina cinese, se il Qi in un uomo è carente, ci sentiamo stanchi e spossati; se, al contrario, il Qi è abbondante e il suo movimento armonico, ci sentiamo forti ed equilibrati.
Il suo ideogramma rappresenta, nella sua forma più concreta, il vapore che si alza al di sopra di una pentola piena di riso, ed esprime pertanto l'idea di movimento e di trasformazione della materia in energia nutriente. In senso più lato, rappresenta il respiro, il soffio vitale, il fumo che trascende dalla cottura e dal fuoco, quindi la combustione della materia e la sua ascesa al cielo. La combustione, il movimento, l'esplosione di vita (parte bassa a sinistra) è tuttavia in qualche modo racchiusa (parte destra) in una forma che ne ostacola la dispersione, la distruzione. Il Qi è dunque energia e movimento continuo ma anche contenimento e distillazione di energia e perciò rappresenta la vita stessa.
L'antica saggezza orientale dava dell'Universo una visione sorprendentemente simile a quella che la Fisica moderna è andata via via scoprendo sempre più, intuendo quanto tutto sia intrinsecamente connesso e in interazione continua: un concetto che corrisponde a quanto è rappresentato dal Qi.
«Nel ventesimo secolo, l'esplorazione del mondo subatomico ha rivelato la natura intrinsecamente dinamica della materia; ha mostrato che i costituenti dell'atomo, le particelle subatomiche, sono configurazione dinamiche che non esistono in quanto entità isolate, ma in quanto parti integranti di una inestricabile rete di interazioni. Queste interazioni comportano un flusso incessante di energia che si manifesta come scambio di particelle, un'azione reciproca dinamica in cui le particelle sono create e distrutte in un processo senza fine, in una continua variazione di configurazioni di energia. Le interazioni tra particelle danno origine alle strutture stabili che formano il mondo materiale, il quale a sua volta non rimane statico, ma oscilla in movimenti ritmici. L'intero universo è quindi impegnato in un movimento e in una attività senza fine, in una incessante danza cosmica di energia.»
F. Capra, Il Tao della fisica
In questo schema generale di movimento continuo e di armonia del mondo, secondo i cinesi ogni singolo oggetto o essere vivente agisce con gli altri con un comportamento di tipo ondulatorio o vibratorio dipendente, in ultima analisi, dal ritmico altalenarsi a tutti i livelli delle due forze fondamentali: lo yin e lo yang, e questo continuo movimento è la base dell'equilibrio universale.
In un contesto di questa portata, andando nello specifico, la medicina classica cinese si occupa dello stato di salute dell'uomo quando esiste un disequilibrio nei suoi pieni e nei suoi vuoti, quando c'è un blocco nel continuo fluire della sua energia corporea, nel Qi che scorre nel suo corpo, e secondo quelli che sono gli elementi fondamentali (Legno, Fuoco, Terra, Metallo, Acqua). Per farlo, si avvale di numerose forme di applicazioni: agopuntura, moxa, coppettazione, qi gong, ecc. Ma anche il massaggio, che è la più antica delle terapie del benessere mai sperimentate dall'uomo, ne è parte fondamentale.
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